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VITA DI COMUNITA'

27.03.2020

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Pensando alla Casa che ci fa comunità: la nostra Chiesa di Sant'Oliva!! 

 

“Aprimi la porta che sto arrivando”

Quante volte ci è capitato di dire o sentirci dire questa esclamazione?! Aprimi la porta di casa nostra, della tua casa, di quello che è il luogo più intimo e ricco di calore umano che ognuno di noi quotidianamente abita... aprimi la porta e accoglimi, come un abbraccio che mi conduce dritto al tuo cuore; accoglimi con un sorriso, un bacio, un gesto di gentilezza...

Aprimi la porta, fammi essere parte della tua vita e dammi la possibilità di scegliere se seguire la tua come esempio! 

Non è forse ciò che succede quando i Cristiani entriamo nelle Chiese? A differenza delle case, nelle Chiese, non chiamiamo nessuno per chiedere di aprire la porta. No, perché Lui è la porta: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Gv 10,9). Perché non abbiamo bisogno di chiedere permesso per entrare nella casa di Dio; Lui che accoglie tutti i suoi figli. 

Ecco la bellezza di un portale aperto di una Chiesa; di attraversare le porte delle nostre Chiese che ci fanno sentire avvolti nell’abbraccio d’amore che il Signore ha per noi; che ci permettono di entrare nella Sua casa e condividere nella fede le gioie e le sofferenze con le nostre comunità. Bella l’immagine di Piazza San Pietro, dove il colonnato si apre proprio in corrispondenza della facciata della Basilica così che tutti, anche quelli in fondo a via della Conciliazione, possano vedere le porte aperte, senza nessun ostacolo davanti. È come se ci fosse un prolungamento della basilica che stesse avvolgendo tutta l’umanità tra le sue braccia conducendola verso la Porta! 

Un male incontrollabile ci ha costretti a chiudere tutte le porte, anche quelle delle nostre chiese. 

Increduli assistiamo ogni giorno a questa dolorosa, silenziosa e isolata pandemia... 

Immaginare il portale della mia parrocchia chiuso; non poter intravedere, in fondo, l’altare; non avere la rassicurante certezza che “fiumi d’acqua viva sgorgheranno” (è proprio questo il simbolismo dell’altare della Chiesa di Sant’Oliva)... tutto questo attanaglia il cuore. 

Porte aperte, porte chiuse, porte “socchiuse” o aperte con qualche inferriata davanti... stiamo capendo veramente quello di cui siamo privi?

Questa foto l’ho scattata il 19 marzo 2019 mentre la vara di San Giuseppe era portata a spalla per le strade della mia città e ogni casa aspettava a porte aperte il Santo. 

La Chiesa, con il portale spalancato, attendeva il ritorno dei fedeli in processione per accoglierli tra le braccia di colui che è la via, la verità e la vita.  

Ogni porta aperta è segno di attesa e di speranza che, come Maria, fa risuonare forte la nostra capacità di dire “Eccomi”!

Che in questo tempo di vita a porte chiuse il Signore apra le porte dei nostri cuori e ci renda liberi di scegliere l’Amore che salva e ci trovi pronti al nostro “Eccomi”. 

Vi abbraccio,

Dalila Ardito

20.04.2020

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Un foglio bianco, tre colori, cinque parole, tanti cuoricini, un sorriso accennato e due occhi grandi, profondi e pieni di speranza.

Una foto che porta con se un messaggio apparentemente semplice, ma pieno di un sentimento infinito e disarmante: “Padre Saverio ti voglio bene!” 

In questo tempo che ci vede “lontani”, la piccola Elena è riuscita a far vibrare le corde dell’anima e ad arrivare dritta al cuore annullando ogni distanza.

Ancora una volta oggi impariamo dai piccoli, dalla loro capacità di emozionarsi ed emozionare, dal loro amore puro, libero, che non fa calcoli e non ha riserve.

Grazie Elena, grazie per avere detto tu quello che tanti di noi avrebbero voluto dire al nostro caro Padre Saverio che come dice lui “vuole più bene alla sua comunità che al Signore”.

Grazie per il tuo amore contagioso! 

Dalila Ardito

21.04.2020

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Sono tanti i motivi per cui ringraziare il Signore… Gli occhietti di Mia Karol pieni di quell’amore innocente che solo i più piccoli sanno donare, ne sono un esempio.

Figlia di Selene e Mauro, Mia Karol, doveva essere battezzata durante la Veglia pasquale. 

Grande la sofferenza del nostro parroco che dopo 50 anni di sacerdozio, per la prima volta, non ha potuto celebrare battesimi la notte di Pasqua. 

Cara Mia Karol, non sarà un virus a fermare la trepidante e desiderosa attesa di vederti figlia di Dio.

Tutta la comunità ti aspetta e ti sostiene con la preghiera!

Dalila Ardito

30.04.2020

Don Alessandro Damiano nominato da Papa Francesco Arcivescovo coadiutore eletto di Agrigento
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Carissimo Don Alessandro, auguri per il tuo ministero Episcopale da chi per volontà di Dio è sotto l’azione dello Spirito Santo. Papa Francesco ti ha chiamato e scelto per la Santa Chiesa di Agrigento che come primo testimone della risurrezione andrai a servire e presiedere nell’amore.

Con amicizia, affetto, e riconoscenza,

Sacerdote Saverio Renda e comunità parrocchiale di Sant’Oliva.

07.05.2020

Tutti negativi gli ospiti della casa "Mangione".
Le parole del nostro parroco e la risposta di Mario!

Padre Saverio: Carissimo Mario mi unisco alla tua gioia ed a quella del presidente per le rassicuranti notizie. Auguri anche alle suore e grazie per il loro servizio amoroso. Sapete quali sono i rapporti anche con la Comunità di Sant' Oliva e con me personalmente. Grazie a tutto il personale  ma auguri soprattutto a tutti gli amici e fratelli ospiti della struttura.  Grazie Signore che ti prendi cura dei deboli. Per tutti la benedizione di Dio.  Con amicizia affetto e grande disponibilità di servizio pastorale .
p.Saverio

Mario Ferrara: Grazie per le belle parole e per tutto quello che ha fatto, fa e farà per la "nostra" casa di riposo. Mille grazie. Buonanotte🙏🙏🙏

https://www.alpauno.com/mangione-tutti-negativi-nella-struttura-per-anziani-tanto-lavoro-per-tutelare-ospiti-e-personale/

08.05.2020

Da oggi inizia la quindicina di Santa Rita in parrocchia
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Oggi inizia in parrocchia la quindicina di Santa Rita.
Abbiamo pulito in chiesa ed ornato con i fiori la cappella di Santa Rita. Il richiamo di questa Santa alla quale siamo particolarmente devoti con il messaggio che il parroco ci fa nella liturgia di ogni giorno ci aiuti a crescere come Comunità e a vivere il triplice compito del cristiano nell'ascolto della Parola, nella Celebrazione, nella Carità.

10.05.2020

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E in questa domenica la nostra piccola Elena ha voluto ricordare tutte le mamme con questo disegno che rappresenta la natività. E quale immagine migliore per descrivere tutto l’amore di una madre? Grazie Elena! Buona notte!

20.05.2020

22.05.2020 Festa di Santa Rita
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Carissimi giorno 22 maggio è la festa di Santa Rita.  Celebreremo alle 8.30 ed alle 18:30.

Non è possibile la benedizione delle rose per una proibizione esplicita e pertanto non possono essere introdotte in chiesa neppure rose portate personalmente da casa.

Faremo le nostre devozioni rispettando le distanze di protezione e aiutati dai volontari  della parrocchia sfileremo davanti la statua della santa brevemente e riceveremo come devozione una immaginetta della santa con dietro la preghiera.  

Osserveremo le regole che la Diocesi ci ha dato ed in maniera tassativa indosseremo la mascherina.  

La  rosa quest' anno la portiamo dentro il cuore e ci impegniamo per un particolare gesto di carità  e di amore.

Grazie per la comprensione e la collaborazione.
Tutelando noi proteggiamo gli altri.

Viva Santa Rita! 

Il Signore vi benedica e Santa Rita interceda per noi.
P Saverio.

Gli auguri della comunità parrocchiale alle suore della
"casa mangione"; alcune di loro sono nostre figlie!
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28.05.2020

29.05.2020 Dedicazione villetta Piazza Mercato a Paolo VI

“La Chiesa è Cristo presente, vivente nella storia. Più che curarci dei suoi difetti visibili, dobbiamo cercare di penetrare la sua realtà, di vederla trasfigurata. 

Amate la Chiesa anche per i suoi difetti, che sono bisogni che la Chiesa ha. 

Ma soprattutto amatela perché davvero nasconde Cristo e dà Cristo… 

Ed è per questo che io sono come Santa Caterina, folle d’amore per la Chiesa.”

 

Venerdì 29 maggio 2020, giorno in cui la chiesa fa memoria di San Paolo VI (nel giorno che ricorda la sua ordinazione), dopo la celebrazione eucaristica presieduta da S. E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, che avrà inizio alle ore 12:00 in Chiesa Madre ad Alcamo, sarà dedicata la villetta di Piazza Mercato a San Paolo VI, 262° vescovo di Roma, Papa della Luce, uomo di Chiesa, uomo nella Chiesa, uomo della Chiesa.

 

Fortemente voluta dalla comunità di Sant’Oliva e grazie alla sensibilità dell’amministrazione del comune di Alcamo, questa dedicazione arriva proprio alla vigilia di Pentecoste. 

Dobbiamo tornare indietro di molti secoli e “scomodare” San Basilio (+379) o San Gregorio (+604), che la Chiesa chiama “magni”, per trovare pagine intense come quelle che Paolo VI ci lascia sullo Spirito Santo e sulla “cultura di Pentecoste”.

 

Un fatto che riguarda tutti, quindi; un modo per tenere vivo e onorare il ricordo di un uomo santo che ha “condotto una ininterrotta vita con il Signore”, ricordando le parole del Cardinale Martini, “un profeta mandato dalla divina provvidenza al tempo giusto”, come lo definì convintamente il patriarca Atenagora; un uomo che ha camminato sulla via della santità servendosi del dialogo non come “un negoziato, ma come uno strumento di conoscenza della verità”.

 

Papa Roncalli ha fatto salpare la “Navicella Petri” nel vasto mare della modernità con dolce fermezza; Paolo VI l’ha condotta al largo, reggendo il timone con mite fortezza e talvolta in solitudine, salvaguardando prima di ogni cosa l’unità della Chiesa. Il parlare chiaro e l’ascoltare con umiltà ha fatto arrivare Paolo VI al termine del Concilio, giungendo a conclusioni praticamente unanimi, tenendo conto di tutte le voci, creando ponti tra posizioni diverse.

Con questo Santo Papa, tra il 1963 e il 1978, prende forma una Chiesa che si fa dialogo verso tutti, imparando il lessico dell’uomo moderno: non per alzare argini, ma per costruire ponti, non per parlargli di se stessa, ma per annunciargli il Vangelo, non per adattare il Vangelo al gusto del giorno, ma per restituire al mondo il gusto del Vangelo. 

La “via” della Chiesa, per Paolo VI, non è stata quella dell’opposizione al mondo, tanto meno quella della neutralità, ma quella dell’incarnazione coniugata; per questo, secondo il suo pensiero, ancor prima di convertirlo, anzi, per convertirlo, il mondo, bisogna accostarlo e parlargli.

 

Con l’enciclica Ecclesiam Suam, Paolo VI ci dona la sua visione ecclesiologica, la cui architrave è Cristo, lumen gentium, e i suoi stipiti sono: il rinnovamento della Chiesa e il dialogo con la modernità. Infatti egli non ha riformato la Chiesa, ma l’ha rinnovata; non ha solo “aperto porte”, ma ha trovato nuove strade, pretendendo dalla Chiesa stessa un cammino con l’uomo, un cammino di “cuore”, da lui inteso non in senso sentimentale, ma biblico e teologico, come “cuore nuovo”, come cuore che è dono e frutto dello Spirito di Cristo.

 

È soprattutto in questo momento storico che il mondo ha bisogno di cuori nuovi che si fanno dono per gli altri; questo nostro tempo ha un disperato bisogno di uomini e donne  che sulla via della santità seguono i passi di uomini santi come Paolo VI!   

 

La comunità di Sant’Oliva, contagiata da sempre dall’amore del parroco per il Santo Papa, conserva una reliquia donata dal parroco di Concesio, paese natale di Paolo VI. Con due maioliche composite, la comunità parrocchiale ha dedicato al Papa l’ultima cappella a destra della Chiesa di Sant’Oliva assieme al Beato Arcangelo.

 

“E alla Chiesa, a cui tutto devo e che fu mia, che dirò? Le benedizioni di Dio siano sopra di te; abbi coscienza della tua natura e della tua missione; abbi il senso dei bisogni veri e profondi dell’umanità e cammina povera, cioè libera, forte ed amorosa verso Cristo. Amen. Il Signore viene. Amen.”

Parrocchia Sant'Oliva - Chiesa cattolica

Piazza Ciullo

91011 Alcamo, TP

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