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CATECHESI DEL PARROCO

30.03.2020

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Catechesi del Parroco :
AL DI SOPRA DI TUTTO CI SIA LA CARITÀ
Fratelli miei,
Che settimana intensa e di movimento sarebbe stata per tutti noi quella che abbiamo iniziato: preparare la sentita Processione del Venerdì Santo, le palmette, la giornata della Carità a fine quaresima con lo stand in Piazza e tutte le Celebrazioni, ma soprattutto aiutare a vivere il TRIPLICE MUNUS del Battezzato, Sacerdote, Re e Profeta.
LA CARITAS:
Grande Istituzione e dono fatto alla Chiesa da S. Paolo VI  che vi ho fatto conoscere, che amiamo tanto in Comunità, del quale abbiamo ottenuto una reliquia dal parroco di Concesio, suo paese natale. Abbiamo collocato un grande pannello in maiolica che lo raffigura, posto nell'ultima cappella a destra della nostra Chiesa e ci siamo adoperati per farlo conoscere ad Alcamo, ottenendo che l'amministrazione dedicasse in sua memoria la villetta di Piazza Mercato.
Il grande Papa, che definì la Chiesa esperta in umanità, ha sentito il bisogno di ricordare ai cristiani che la Caritas è L'ANIMA della Chiesa. La Caritas non è un'associazione, non è la “S. Vincenzo”, non è un'appartenenza ad un qualsiasi gruppo o altro, poiché tutti, in forza del Battesimo, dobbiamo vivere ed animare la vita della Chiesa con la Carità e nessuno può tirarsi fuori, almeno che non dichiari apertamente che non gli interessa nulla di Cristo e dei fratelli.
Il Vescovo che presiede con amore la nostra Chiesa, i diaconi che aiutano ad individuare le necessità e ne sollecitano gli aiuti, tutti gli altri volontari o incaricati, agiscono in nome di tutti e ci sollecitano in questa visione di chiesa.
La situazione tragica del coronavirus ha portato tanti fratelli, già bisognosi, allo sfinimento.
In Parrocchia abbiamo attenzionato casi particolari e fornito alcuni buoni spesa; collaboriamo con il nostro turno nel centro di Prima Accoglienza per i circa 40 che vengono (siamo di turno proprio la prossima settimana).
Poca cosa... Guardiamoci in faccia, anche se dobbiamo tenere conto della Povertà della nostra Parrocchia.
Come ogni anno, e quest'anno in particolare, secondo il nostro programma in preparazione alla Pasqua, diamoci un impegno, in preparazione alla domenica delle Palme, ma in una maniera particolarissima...
Facciamo così:
Si mette l'offerta in busta, si evitano tutti i contatti secondo le norme che ci sono state date, e si inserisce la busta nel portalettere delle suore della Parrocchia in Via S. Oliva, n. 19.
La superiora Suor Nadina le va raccogliendo e le va consegnando a Norina e ad Antonella, le uniche da noi delegate.
Chi aiuta il povero presta Dio.
"Ciò che fate al più piccolo dei mie fratelli lo avete fatto a Me"
Il Signore nostra ricompensa Vi aiuti e Vi renda merito.
Grazie
P. Saverio

31.03.2020

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Catechesi del parroco:
LA CHIESA SI PONE DINANZI AL GRANDE MISTERO DELL'EUCARISTIA
"Porte chiuse cuori aperti"
La comunità di S. Oliva continua l'adorazione eucaristica ogni giorno. Pregare senza mai stancarsi! Le suore oblate della parrocchia anche in questo periodo si alternano in preghiera dinanzi al SS. Sacramento nella loro cappella e destano testimonianza viva della forza della preghiera.
Grazie!
"A voi cari confratelli dell'episcopato affido il mio invito, sicuro che l'accoglierete con tutto il vostro ardore apostolico. A voi lettori, accoliti, ministri straordinari della comunione, abbiate coscienza viva del dono che vi viene affidato. In particolare mi rivolgo a voi futuri sacerdoti: nella vita di seminario cercate di fare esperienza, oltre che con la messa, di indugiare a lungo con Gesù Eucaristia. Voi consacrati e consacrate chiamati dalla vostra stessa consacrazione ad una contemplazione più prolungata. Voi tutti fedeli riscoprite il dono dell'Eucaristia come luce e forza per la vostra vita quotidiana nel mondo, nell'esercizio delle rispettive professioni e a contatto con le più diverse situazioni. Riscopritelo soprattutto per vivere pienamente la bellezza e la missione della famiglia. Molto mi aspetto da voi giovani: "siamo venuti per Adorarlo" ( Mt 2,2). Portate all'incontro con Gesù nascosto sotto i veli eucaristici tutto l'entusiasmo della vostra età, della vostra speranza, della vostra capacità di amare".
S. Giovanni Paolo II

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02.04.2020

Catechesi del parroco:

VERSO LA PASQUA 

"Pasqua e non Pasquetta"

Il significato della Pasqua, è tracciato in sintesi dal glorioso Prefazio di Pasqua : il canto dell'umanità "all' Agnello che ha tolto i peccati del mondo" che "morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha dato a noi la vita". Pasquetta è un'invenzione che se non capita indica un prolungamento di festa mondana, una ristrezione della Pasqua. Si può restringere la Pasqua? Si può parlare di una piccola Pasqua!? Si può pensare che la Pasqua non è completa e perciò bisogna fare pasquetta. Pasquetta è diventata una giornata di diversivo, di festa, di scampagnate e di grande abbuffate che prolungano quelle del giorno precedente. Pasqua è tutto! E Dio non c da il suo amore a pezzetti anzi per favore in questo momento stiamo attenti a quello che ci viene detto, nessuno si permetta di evadere causa coronavirus e di cercare un luogo per grandi grigliate, oltretutto religiosamente pasquetta non significa nulla e renderemo vani i sacrifici finora fatti. Ma quale pasquetta semmai è il lunedì dell'Angelo. I cristiani abbiamo celebrato i 40 giorni di quaresima e celebreremo 50 giorni di Pasqua (la cinquantina pasquale) un giorno formato da 50 giorni che va da Pasqua fino alla Pentecoste. A noi cristiani se venisse chiesto "in che cosa credi", tutti dovremmo saper dire in una sola parola:" un Morto e Risorto", non abbiamo altro da dire, cammineremo dietro il Cero pasquale ricordandoci che la Chiesa è un popolo in cammino, dietro a tutte le generazioni di credenti che ci hanno preceduto. Questo esodo continua e continuerà fino alla Gerusalemme Celeste, prefigurata per noi in ogni Eucaristia. Seguendo Cristo Luce professiamo la nostra fede in Colui che ha vinto le forze del male, le tenebre che vogliono ancora invadere il nostro mondo.

Lui è l'unico Salvatore dell'umanità e la redenzione è completa. Comunicando alla vita del Risorto domandiamogli di ravvivare la nostra fede, la nostra speranza, la nostra carità.

-La nostra fede nella resurrezione: che possiamo rendere testimonianza attorno a noi, anche se non è così evidente nel contesto attuale

- la nostra speranza da condividere con quelli che soffrono e che attraversano dubbi e difficoltà

- abitati dallo Spirito di Gesù, che sappiamo inventare gesti semplici di aiuto e di tenerezza, che manifestano la sua presenza ai più piccoli.

Il vostro Parroco

Padre Saverio.

07.04.2020

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Catechesi del parroco:

Carissimi fratelli,
particolarmente quest'anno sentiamo l'obbligo di offrire il pranzo di Pasqua ai bisognosi.

Questo piccolo gesto continuiamo a farlo in punta di piedi e con trepidazione.

Ci è possibile però farlo solo tramite buoni spesa.
Manteniamo anche attualmente il turno al centro di prima accoglienza dove vengono circa 40 persone ogni giorno. Resta aperto il nostro centro di ascolto con turni e orari possibili.

Il nostro cuore trafitto guarda con tenerezza e amore estremo e ringrazia chi è bisognoso perché diventa testimonianza della rivelazione e del bisogno dell'amore di Cristo con il quale dobbiamo fare i conti: "Avevo fame e mi avete dato da mangiare..."
Chiunque voglia collaborare può farlo in maniera semplice ed anonima introducendo l'offerta nella buca delle lettere delle nostre Suore in via S. Oliva, 19.
Grazie di cuore ai volontari Caritas, Norina e Antonella e grazie a chiunque sente il bisogno di collaborare.
La luce del Signore Risorto illumini il nostro cuore, le nostre scelte e la strada che dobbiamo percorrere.
Buona Pasqua!!! Il Signore veramente Risorge!
Il vostro Parroco Padre Saverio

13.04.2020

Catechesi del parroco

CARITAS


Ogni cristiano: Sacerdote - Re - Profeta
I DIACONI NELLA CHIESA
Ogni cristiano, in forza del Battesimo, è diventato Re. La regalità si esprime  con il servizio. Ogni battezzato, come ci ha insegnato Cristo, è chiamato a servire.
Grande ammaestramento quello del Papa San Paolo VI  che ci ha ricordato e trasmesso la realtà del cristiano che battezzato (lasciatemi passare l'immagine) è iscritto alla Caritas. Non si è cristiani se non si mette in pratica il comando dell'amore. La Caritas allora, innanzitutto è propositiva formazione ed educazione alla carità, che deve prendere tutto il cristiano e caratterizzare il suo modo di vivere.
Ringraziamo il Signore se nella Chiesa sono sorte realtà come la San Vincenzo e le caritative varie che si sono fatte attente a situazioni particolari. La Caritas (traduce il battezzato) deve farsi attenta a tutte le esigenze. Non esiste dunque bisogno che non appartenga alla Caritas; ecco perché San Paolo VI ricordava che dovunque c'è un bisogno e non c'è una presenza di amore viene meno la Chiesa al suo mandato a servire. 
I diaconi come leggiamo negli atti, esprimono il bisogno dei presbiteri impegnati nella predicazione e nella celebrazione di testimoniare l'urgenza di un servizio come quello delle mense.
Ho conosciuto, e non solo io, perché molte volte presente in Alcamo, in quanto appartenente all'istituto dei

"servi della Chiesa", Don Alberto Altana esperto al Concilio Vaticano II per proporre e chiarire ai padri conciliari il tema dell'istituzione del diaconato permanente e sulla necessità di ricostituirlo.
Don Altana, esperto conciliare, mi diceva, ogni Vescovo dovrebbe avere vicini almeno sette diaconi (sappiamo cosa significa il numero sette).
Non sette diaconi per servire il Vescovo, ma per aiutarlo nel non trascurare nessun bisogno nella Chiesa e costantemente scoprire, farsi attenti ed evidenziare tutte le necessità e dirgli: Fratello Vescovo la nostra Chiesa ha questo bisogno ed è necessario che interveniamo con prontezza. 
Facciamoci attenti a quanto Gesù ci ha detto: "i poveri li avete sempre con voi".
Fratelli miei, rischiamo se ciò non avviene di rendere vana la celebrazione della nostra Eucaristia, lo spezzare il Pane di Gesù perché possa arrivare a tutti. Facciamo in pratica bugiarda la nostra Messa perché tante volte con la nostra vita dimostriamo che Gesù non è venuto a saziare ogni fame perché non mettiamo un dito all'acqua calda lasciando che ogni tipo di fame resti fame. Non c'è fame che Gesù non è venuto a saziare e che vuole saziare ancora oggi.
Noi siamo prolungamento di Cristo, ci permettiamo, come per la prima volta è avvenuto ad Antiochia, di chiamarci cristiani, suoi seguaci.
Ciò che conta è amare.
Tutti saremo giudicati sull'amore.
Padre Saverio

Carissimi fratelli,
mentre stamattina, sentivo il bisogno di fare una catechesi sulla Caritas, secondo quello che ci ha insegnato San Paolo VI, cosa che ho comunicato a Dalila perché mettesse sul sito della parrocchia, che cioè ogni cristiano è costituito Re dal Battesimo e come Cristo è chiamato ad amare e servire dove c'è un bisogno.
Ho bisogno di comunicarvi un'esperienza di oggi non appena ho finito di celebrare l'Eucaristia: una cosa che mi ha commosso fino alle lacrime. In una telefonata al cellulare mi viene detto: Padre io non credo in Dio ma se in questo momento in cui vedo tante necessità potendo non mi impegno a fare qualcosa, tramite dei buoni pasto che voglio offrire per i bisognosi, non mi sento neppure un uomo. 
E poi prima di chiudere al cellulare: Se c'è un Dio, come dite voi cristiani, che vede tutto non può non vedere il mio cuore e non può non smuovere per invitare ad agire chiunque ha una possibilità verso i più bisognosi. Anzi aspetti, una cosa ancora... se c'è qualcuno che ha bisogno di medicine vada pure in farmacia a nome suo e poi passo io a pagare.
Grazie fratello più fedele a Cristo di me che mi hai fatto pensare alle parole di Gesù: "non chi dice Signore Signore entra nel Regno dei Cieli ma chi fa la volontà del Padre mio".
Il Vescovo Amoroso diceva: Parrocchie che non vivono la dimensione della Caritas per me possono chiudere.

15.04.2020

PER UNA CHIESA TUTTA MINISTERIALE

 MINISTERO = SERVIZIO

 _Ministeri Ordinati - Ministeri Istituiti - Ministeri di Fatto_

 

 Ministeri Ordinati

•Vescovo 

•Sacerdote 

•Diacono

 

 _Vescovo_

Primo testimone della Risurrezione, colui che presiede nell'amore una Chiesa locale;

 _Sacerdote_ 

Stretto e primo collaboratore del Vescovo;

 _Diacono_

Colui che testimonia e vive la dimensione del servizio nella Chiesa. 

 

 Ministeri Istituiti

•Accolito ordinato

•Lettore ordinato

 

 _Accolito Ordinato_ 

Colui che per un mandato specifico serve all'Altare;

 _Lettore Ordinato_

Chi per un mandato specifico proclama la Parola di Dio nelle assemblee liturgiche.

 

Ministeri Di Fatto

I ministeri di fatto sono Infiniti proprio perché esprimono la presenza del Battezzato in ogni bisogno e  necessità: portare l'Eucaristia agli ammalati, catechista, cantore, servizio alle famiglie... insomma ciò che rende di fatto presente il Battezzato financo. A coordinare gli incontri, fare arrivare le comunicazioni e gli avvisi, rendersi disponibile per pulire la Chiesa etc. Insomma non è possibile elencare i Ministeri di Fatto non solo per il numero ma soprattutto perché si fanno rendendo presenti man mano che la vita ce li richiede. Il cristiano vede le necessità, alza le maniche e dice io ci sono. Se il Ministero è uguale al servizio, il cristiano vive un mandato lasciatogli da Cristo: una presenza per servire:"Io non sono venuto per essere servito ma per servire". Se ci venisse chiesto allora quanti sono i Ministeri nella Chiesa la risposta è "quanti sono i bisogni". Dove c'è un fratello nel bisogno di qualsiasi genere esso sia il cristiano è chiamato ad amare e servire. Ogni Battezzato, dunque, non può né rinunciare né delegare a servire. Il cristiano che rinuncia a servire, rinuncia a condurre una vita con Cristo: rinuncia cioè a ciò che costitutivamente è. Se vi volessi portare un esempio vorrei dirvi che il cristiano che rinuncia a servire è come l'autista di una macchina che rinuncia a tenere in mano il volante. L'incidente, la morte è inevitabile.

Padre Saverio

18.04.2020

CATECHESI DEL PARROCO 

IL COMPITO DEI LETTORI NELLA LITURGIA

 

L'assemblea liturgica non può fare a meno dei lettori, anche se non istituiti, purché siano particolarmente idonei e preparati a compiere questo ministero, dal lettore dipende molto la qualità dell'ascolto e della comprensione e persino l'amore verso le scritture. 

La sua preparazione "deve essere soprattutto spirituale;  ma è anche necessaria quella propriamente tecnica. La preparazione spirituale suppone almeno una duplice formazione: quella biblica e quella liturgica. La formazione biblica deve portare i lettori a sapere inquadrare le letture nel loro contesto e accogliere il centro dell'annuncio rivelato alla luce della fede. La formazione liturgica deve comunicare ai lettori una certa facilità a percepire il senso e la struttura della Liturgia della Parola e di quella Eucaristica. La preparazione tecnica, deve rendere i lettori sempre più idonei all'arte di leggere in pubblico, sia a voce libera sia con l'aiuto dei moderni strumenti di amplificazione"("premesse...",55).

La Liturgia della Parola per favorire la meditazione e l'assimilazione dei contenuti,   deve evitare la fretta, che è il massimo ostacolo al raccoglimento. Si tratta di un dialogo tra Dio e il suo popolo, sotto l'azione dello Spirito Santo, che richiede momenti di silenzio i quali rendono possibile la risposta. I "principi e norme per l'uso del messale romano" (23) suggeriscono queste pause di silenzio prima che la Liturgia della Parola abbia inizio, dopo le letture e sopratutto dopo l'omelia.

Padre Saverio

23.04.2020

CATECHESI DEL PARROCO 

"LA LECTIO DIVINA"
Un metodo per una iniziazione ordinata, sistematica e sapienziale alla Rivelazione che Dio ha fatto di se stesso all'uomo in Gesù Cristo, che oggi si va sempre più diffondendo, è quello antico della Lectio Divina.
Tale metodo ha diversi momenti:

"LA LECTIO":

il momento dell'ascolto obbediente. È Dio che parla quando si leggono le Scritture (S.C.7). Ciò si realizza nella massima intensità in ogni celebrazione liturgica.

"LA MEDITATIO":

è il momento di mettere insieme parole ed eventi che a volte possono sembrare in contrasto tra loro, per cogliere il messaggio di Dio a noi. È l'atteggiamento di Maria che dopo avere posto il Figlio nella mangiatoia, ed avere ascoltato nel Tempio la sua risposta "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (LC 1,19-2,51).

"L'ORATIO"
:

il tempo della risposta. "Quando ascolti, Dio ti parla, quando tu preghi, tu parli a Dio" (Sant'Agostino). La Parola, che entra dentro di noi, si fa nostra risposta nello Spirito Santo, per mezzo di Cristo al Padre.

"LA CONTEMPLATIO":

un ritorno al silenzio dopo aver pregato. È "il silenzio della visione con gli occhi della fede"(San Tommaso). Viene proprio da esclamare: "Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica"(LC 11,28) ed è proprio quello che dopo la "Lectio" resta da fare. La Lectio ci introduce nell'esperienza della Parola di Dio:
- attraverso i personaggi biblici;
- gli avvenimenti come tappe che ci conducono alla Pasqua;
- i simboli (Acqua, Pane, Vino, Luce, Croce, Deserto...) che sono esperienze universali.

09.05.2020

CATECHESI DEL PARROCO 

Importanza dei "gesti rituali"
Anche i gesti rituali che accompagnano la lettura (la venerazione del Libro, la processione che l'accompagna, l'acclamazione al Vangelo, l'incensazione, il bacio del Libro, l'atteggiamento del Vescovo che accoglie la Parola con il pastorale in mano pronto a seguire Cristo con il suo popolo) ricevono il loro significato non solo dalla esperienza umana donde tali forme sono tratte, ma dalla Parola di Dio e dalla economia della salvezza alla quale sono riferiti.
"Si deve inoltre procurare che anche i libri, essendo nell'azione liturgica segno e simboli di realtà superiore, siano davvero degni, decorosi e belli ("Premesse...",3). Si abbia soprattutto < un Evangeliario debitamente ornato distinto dall'altro libro delle letture: "il lezionario"> ("Premesse...",36). È evidente che ai lezionari e all'evangeliario "non si sostituiscano, per rispetto alla dignità della Parola di Dio, altri sussidi pastorali, per esempio i foglietti, destinati per loro natura solo per preparare le letture o per meditare personalmente" ("Premesse...",37). Non si tratta di culto al libro ma di culto a Cristo Parola! È lui che parla al suo popolo radunato nell'assemblea nell'oggi della celebrazione.
La liturgia "attualizza" la Parola di Dio 
Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è certamente rivelazione del Mistero di Cristo,  è annuncio della sua Pasqua. Ma la Bibbia non rivela solo il Mistero di Cristo ma anche ciò che segue e quindi il tempo della Chiesa. Tocca l'oggi! In ogni pagina bisogna vedere quindi anche il Mistero della Chiesa e questo nei due Testamenti.
Il parroco
padre Saverio

Parrocchia Sant'Oliva - Chiesa cattolica

Piazza Ciullo

91011 Alcamo, TP

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